venerdì 6 aprile 2012

MARCO CASOLINO

Se c’è in Italia un artista irriverente quanto basta da risultare disponibile ad aspirare al trono di ”primo dissacratore” quando il Re (ovvero Maurizio Cattelan) sarà morto, quello è Marco Casolino. Passato dall’osservazione e dalla plasmatura della materia inerte come fonte precipua di ispirazione e di espressione, dal metallo, dal legno, dalla plastica Casolino è passato via via all’arte visuale, precisamente la fotografia post-duchampiana o, volendo, post-surrealista, come mezzo di analisi critica (impura, impurissima!) del mondo circostante. Tramite il mezzo fotografico, in effetti, questo inusuale ed originalissimo artista parla delle nostre paure recondite, insite nella deformazione e nella reduplicazione delle forme, dei volti e dei corpi, toccando tasti che sanno evocare, nel fruitore, gli aspetti più riposti della percezione sensitiva, della meraviglia e dello stupore, quale ultimo possibile baluardo contro l’insensibilità a cui pare condannarci la società dei consumi, se non ci si ritaglia, niccianamente, un posticino di autoaffermazione grazie all’arte: messaggio che in Casolino è più che esplicito, perchè ne ha fatto prassi e stile di vita. (Sonia Caporossi)

www.marcocasolino.it



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