MARCO CASOLINO
Se c’è in Italia un artista irriverente quanto basta da risultare disponibile ad aspirare al trono di ”primo dissacratore” quando il Re (ovvero Maurizio Cattelan) sarà morto, quello è Marco Casolino. Passato dall’osservazione e dalla plasmatura della materia inerte come fonte precipua di ispirazione e di espressione, dal metallo, dal legno, dalla plastica Casolino è passato via via all’arte visuale, precisamente la fotografia post-duchampiana o, volendo, post-surrealista, come mezzo di analisi critica (impura, impurissima!) del mondo circostante. Tramite il mezzo fotografico, in effetti, questo inusuale ed originalissimo artista parla delle nostre paure recondite, insite nella deformazione e nella reduplicazione delle forme, dei volti e dei corpi, toccando tasti che sanno evocare, nel fruitore, gli aspetti più riposti della percezione sensitiva, della meraviglia e dello stupore, quale ultimo possibile baluardo contro l’insensibilità a cui pare condannarci la società dei consumi, se non ci si ritaglia, niccianamente, un posticino di autoaffermazione grazie all’arte: messaggio che in Casolino è più che esplicito, perchè ne ha fatto prassi e stile di vita. (Sonia Caporossi)
www.marcocasolino.it
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